Andrew “Sandy” Irvine (Birkenhead, 8 aprile 1902 – Everest, 8 giugno 1924).
È stato un alpinista britannico di grande forza coraggio, che prese parte alla terza spedizione inglese per la scalata del monte Everest nel 1924, senza farne ritorno.
L’impresa che tentò di compiere col suo compagno George Mallory è una delle storie dell’alpinismo di alta quota, che segnano il passo di tutti quelli che oggi vanno verso i loro limiti, amano e rispettano la montagna.
Irvine è deceduto con George Mallory nel tentativo di raggiungere per primi gli 8848 m della montagna più alta del mondo. Tuttavia non si sono mai avute conferme se i due abbiano preceduto di 29 anni sir Edmund Hillary e lo sherpa Tenzing Norgay sulla vetta dell’Everest.
A differenza di quello del compagno di scalata, il corpo del giovane Irvine non è stato rinvenuto. Nel 1979, però, lo scalatore cinese Wang Hongbao avvistò un corpo che si ritenne potesse essere quello di Irvine. Hongbao non fu però in grado di indicare la posizione del corpo per un’eventuale operazione di recupero, perché il giorno successivo fu travolto e ucciso da una valanga.
Oggi, vogliamo ricordarlo, insieme al suo compagno George Mallory, per onorare la loro impresa e ricordare sempre che la montagna rappresenta una delle più grandi sfide dell’uomo. La sfida con se stesso. Per questo va rispettata ed affrontata con lo spirito puro e libero di un animale che vive in comunione con essa. Chi è morto tracciando la via che oggi noi seguiamo, merita di riposare in pace nel cuore della montagna, accanto a chi con sacrificio e dolore oggi, continua la sua strada.