Dal Diario dell’Alchimista

9 Ottobre 1847.

La malattia lentamente mi sta portando via Mary. Sono sempre più attaccato alla sua vita. Con disperazione desidero che il mistero della sua malattia venga svelato. La tremenda, incessante speranza che si trovi un rimedio mi opprime e divora lo stomaco. Questa non può che esser l’opera di un demonio! Il destino mi avvelena il cibo, l’acqua ed il liquore. In nulla trovo conforto se non nel pensiero della mia morte, accanto a lei. Non c’è nessun modo per me di comprendere la sua malattia. Anzi mi pare di nutrirla e compiacerla. Mi sento responsabile della sua sofferenza, di non averla mai amata.. mai come ora.

Ho ripreso i miei studi alchemici. Sto cercando di affrontarli senza perdere la ragione.

Vengo ossessionato dagli incubi dei vapori di mercurio, passo infinite ore in congetture senza pronunciare una sola sillaba. Tremo stordito per ore, fino a quando con l’anima in fiamme corro ad abbracciarla.

Sono sempre stato di indole sensibile e particolarmente nervosa, facilmente impressionabile persino dalla mia ombra. Quando lei mi guarda, immobile dal suo letto, i suoi occhi oppressi dal dolore mI riempiono di desolazione. Fuggo dal suo sguardo come un demonio dalla croce.

Ieri sera forse una speranza, una luce ha attraversato queste mura intrise di orrore.

L’albero della vita eterna accanto a quello del bene e del male, custoditi in un bosco sacro. Attraverso un rito è possibile attraversare il cancello e coglierne i frutti. Chi mangia i frutti dell’albero della vita vivrà per sempre. Non c’è molta strada da fare. Devo tentare. Domani.

PARTECIPA ALL’EVENTO: https://fb.me/e/7VGOTRDNo