Santa Maria Egiziaca, penitente nel deserto palestinese Egitto, 345 ca.- Palestina, 430 ca. In questa vicenda, l’aspetto leggendario prevale fortemente sulla realtà storica. Un monaco di nome Zosimo decide di trascorrere la Quaresima nel deserto: vi trova una donna, di nome Maria, dalla pelle seccata dal sole e rivestita soltanto dei propri capelli. Ricoperto il suo corpo con un mantello, la donna racconta al monaco di provenire dall’Egitto e di essere fuggita da casa per recarsi ad Alessandria e fare la prostituta.
Maria, in cerca di nuove avventure sessuali, si sposta poi con dei pellegrini in Terra Santa. Arrivata a Gerusalemme, una forza irresistibile le impedisce di entrare nel Santo Sepolcro, dove si celebra la festa dell’Esaltazione della Santa Croce. Sente poi una voce interiore che l’ammonisce di non essere degna di trovarsi in presenza della croce di Colui che, per salvarla è morto sopportando immensi dolori.
Mentre guarda un’icona della Madonna, le viene rivelato il cammino di penitenza da compiere: parte con tre pani per il deserto e vi rimane per quarantasette anni. Maria prega Zosimo di portarle ogni anno la Comunione. Un anno Zosimo la trova morta: Maria ha tracciato sulla sabbia la preghiera di venire seppellita; prima che il monaco inizi a preparare la sepoltura, arriva un leone che, con gli artigli, le scava la fossa. E’ la patrona delle prostitute pentite.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi.