La Forest Therapy (Shinrin-Yoku) nasce e si sviluppa in Giappone nel 1982 come una vera e propria terapia medica, riconosciuta dal servizio sanitario nazionale, per il trattamento di numerosi disturbi causati da stress, ansia, interventi chirurgici, trattamenti farmacologici ecc. Gli studi clinici effettuati sugli effetti della Forest Therapy hanno confermato scientificamente i risultati ottenuti dalle persone che hanno intrapreso questa pratica, tra cui possiamo trovare: i benefici sul sistema immunitario, riduzione di cortisolo (causa di stress) e dei tempi di recupero post-operatori ed incremento della attività delle cellule natural killer.
Maggiori dettagli sui benefici e gli effetti della Forest Therapy sul nostro organismo li potete trovare su diverse pubblicazioni. Quella che mi sento di consigliare per un primo approccio è: Shinrin-Yoku, autore: Qing Li (inventore della Forest Therapy), casa editrice: Rizzoli.
La Foresta
Fatta questa breve e non esaustiva premessa occorre specificare che nei vari paesi del mondo questa pratica si è diffusa ed è stata adattata alle caratteristiche del territorio. Per esempio, In Giappone ed in America sono presenti piante millenarie e foreste secolari che permettono lo sviluppo di percorsi molto vari e suggestivi. In Europa gli esemplari di alberi che superano i 150 anni sono rari e le foreste sono piuttosto giovani. Di conseguenza lo studio dei percorsi di Forest Therapy nel nostro Paese da parte di un operatore certificato, diventa fondamentale per ottenere dei risultati duraturi e miglioramenti apprezzabili.
Chiunque può avvicinare la Forest Therapy, che senta il bisogno di guarire da un disturbo o che semplicemente voglia sperimentare qualcosa di nuovo troverà sicuramente benefici ed aspetti interessanti. Vorrei ora farvi vedere la differenza fra uno studio ragionato di un percorso di Forest Therapy e una semplice passeggiata in foresta (rigenerante) che ognuno di noi può fare in qualsiasi momento.
Uno fra i molteplici aspetti che prendo in considerazione sono gli alberi e gli ambienti che si trovano lungo il percorso, stabilendo una precisa sequenza in cui avverranno gli incontri. Non a caso ho presentato due specie arboree: il tiglio ed il pioppo tremulo.. ed un terzo seguirà nei prossimi articoli. Perchè questi due alberi?
Il primo, il Tiglio, ha un profumo intenso e persistente. Ha la capacità di stimolare il senso dell’olfatto con quelle che si chiamano ‘note di cuore’, diffondendo un profumo profondo e sensuale capace di risvegliare emozioni profonde. Ad alcune persone affiorano ricordi dell’infanzia, ad altre regala un senso di leggerezza nella testa e nelle spalle, ognuno vive la sua esperienza in modo intimo e personale in totale libertà, stabilendo un legame con questo albero.
Il Pioppo Tremulo stimola i nostri sensi attraverso la luce ed il suono. La luce che si riflette e filtra attraverso le sue foglie emette una gamma di colori splendidi, dal verde all’argento alternati da morbidi bagliori. Il mormorio delle foglie produce frequenze che stimolano il rilassamento e riducono lo stress. Riposare in silenzio sulle sue radici aiuta ad alleggerire i pensieri e rigenerare energia sufficiente per riconquistare armonia con se stesi e gli altri. Molti mi riferiscono che il pippo tremulo allontana i loro problemi e schiarisce la mente.
La differenza fra affrontare una passeggiata o una escursione qualsiasi e fare quello che si chiama un ‘bagno di foresta’ è subito evidente. Un bravo professionista riesce a creare percorsi che stimolano i sensi e mettono in contatto con la foresta, ristabilendo un equilibrio fra la foresta dentro di noi e quella che attraversiamo con i nostri sensi.
A questo vanno aggiunte le attività che si svolgono durante un ‘bagno di foresta’, lo studio sui partecipanti, il monitoraggio degli effetti e le condizioni ambientali. Si tratta quindi di un lavoro che scientificamente produce un cambiamento ed aiuta a creare ed espandere una propria filosofia di vita.. argomento che approfondiremo nei prossimi articoli.